martedì 29 maggio 2018

Giro 2018 - Ruben Plaza (il grande)


La Granda altro non è che il palmo d’una mano aperto, con l’indice puntato verso sud ovest. Ed ora concentratevi sul dito che punta a sud, perché è quello che guarda Pratonevoso. Strade sgombre, una grande pianura e montagne che ti circondano, sei in provincia di Cuneo e te ne accorgi dall’inflessione dialettale, dal modo di porsi delle persone, cortese ma formale. I tornanti che salgono verso questo luogo, che non è un paese (la vita si ferma a Frabosa), ma un complesso di residence, è pieno di Genovesi che ne hanno fatto posto di villeggiatura dagli anni ’70 in avanti. Così ne viene fuori una confusione di suoni perché se in pianura si parlava Piemontese finisce che in salita si dialoga Ligure. C’è gente ma non folla, per via dell’arrivo infrasettimanale e perché non c’è un Italiano che pedala forte. Nessuno pedala forte, a dire il vero, il gruppo si prende una giornata di pausa, e gli unici che fanno sul serio sono quelli in fuga che si giocano la tappa. Stavolta mi schiero spudoratamente per lo Spagnolo Ruben Plaza, perché è grosso, pesa e fa fatica, ma non molla, lo staccano sempre, ma torna inesorabilmente sotto e quasi vince, se non fosse per un ragazzo giovane che ne ha di più. Tanto di più. Per Ruben, 38 anni, nessun rimpianto ne sono certo. Quel giorno il grande è stato lui.

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